Bontà materna. Certe madri hanno bisogno di figli felici, onorati;
altre di figli infelici: altrimenti la loro bontà di madri non può manifestarsi.
F. Nietzsche
Il contesto di una futura santità e gloria eterna è frutto della prima educazione e direi che, in ultima analisi, sia stata storicamente responsabilità della madre.
A tale proposito, la madre di Luigi IX, Bianca di Castiglia, non fu di certo la più tenera delle madri e l’infanzia di Luigi non fu delle più spensierate, sebbene tali circostanze debbano considerarsi, appunto, provvidenziali per la di lui poi santità.
Bianca era solita ripetere al suo bambino: «Figliuol mio, amerei meglio vederti morto, anziché imbrattato di un sol peccato mortale » e Luigi una volta chiese a Jean de Joinville, il suo agiografo, «cosa vi piacerebbe di più? esser appestato o essere in peccato mortale?» e Jean rispose che avrebbe preferito «esser trenta volte in peccato mortale piuttosto che appestato» con onestà, perché Luigi era il santo e Jean l’agiografo.
Il re naturalmente si disse rattristato e preoccupato per quella scelta così miope.
Egli credette ciecamente che una morte benedetta da Dio fosse l’obiettivo della sua vita e fece di tutto per assecondare il desiderio di sua madre morendo in odore di santità (è più forte di me).