Esta luz, este fuego que devora.
Este paisaje gris que me rodea.
Este dolor por una sola idea.
Esta angustia de cielo, mundo y hora.
Llagas de amor en Sonetos del amor oscuro, Federico Garcia Lorca.
«Me ne stavo confessando i nostri ragazzi la sera del cinque, quando tutto d’un tratto fui riempito da un estremo terrore alla vista di un personaggio celeste che mi si presentava dinnanzi all’occhio dell’intelligenza. Teneva in mano una specie di arnese, simile ad una lunghissima lamina di ferro, con una punta bene affilata e che sembrava che da essa punte che uscisse fuoco. Vedere tutto questo ed osservare detto personaggio scagliare con tutta violenza detto arnese sull’anima, fu tutto una cosa sola. A stento emisi un lamento, mi sentivo morire. Questo martirio durò, senza interruzione, fino al mattino del giorno sette. Cosa io soffrii in questo periodo così luttuoso io non so dirlo. Da quel giorno in qua io sono stato ferito a morte. Sento nel più intimo dell’anima una ferita che è sempre aperta, che mi fa spasimare assiduamente. Non l’è questa una nuova punizione inflittami dalla giustizia divina? Giudicatelo voi quanta verità sia contenuta in questo e se io non ho tutte le ragioni di temere e di essere in una estrema angoscia».
Padre Pio
agosto 1918
